Auto a guida autonoma: a che punto siamo
Un flusso robusto di 80 miliardi di dollari, oltre 71 miliardi di euro, per accendere i motori della macchina che si guida da sola: secondo uno studio dell’organizzazione «The Brookings Institution» di Washington, a tanto ammonta l’investimento degli ultimi tre anni di colossi dell’automotive, da Bmw a Mercedes a Ford, giganti dell’hi-tech, in prima fila Google e Uber, assieme a piccole start-up ancora poco conosciute. Una cifra importante, ingente, ma proporzionata al numero totale delle società coinvolte: ben 263, secondo un calcolo del fondo californiano Comet Labs, che si è messo pazientemente a censire gli attori impegnati nella corsa all’auto del futuro. Una selva di sigle, laboratori e menti attratte da un affare dal potenziale immenso: 7 trilioni di dollari, stando a uno studio commissionato da Intel (altra parte in causa) a Strategy Analytics. Che stima in oltre mezzo milione le vite salvate su scala globale dalle vetture robot ogni dieci anni quando saranno abitudine nella scenografia delle strade. Già? Ma quando? Cerchiamo di fare il punto.
Secondo alcuni ricerche, entro il 2020, quindi nel giro di tre anni, ci saranno su strada 10 milioni di auto autonome. Pochine, quasi un’inezia di fronte a una flotta circolante di 1,4 miliardi di quattro ruote. Per una massa critica, secondo uno studio dell’americana Loup Ventures ripreso da Fortune, dovremo aspettare il 2040. Quando il 95 per cento dei veicoli venduti in quei dodici mesi, all’incirca 100 milioni in tutto, saranno pienamente autonomi. In grado di portarci in giro ignorando i comandi: dormendo, mangiando, lavorando, guardando un film, vivendo una vita parallela e oggi impensabile.